PERSONALIZZAZIONE DELLE STAMPE
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Tecniche e tecnologie di stampa |
Guida all'utilizzo di list & label |
Esercizi con il report "avanzato personalizzabile" del programma query; |
Appunti sulle funzioni di list & label |
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Cominciamo con il distinguere due tecniche di stampa: stampa in modalità carattere e stampa in modalità grafica. |
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Questa stampa si effettua di solito con stampanti ad aghi, utilizzando moduli prestampati, con le scritte che finiscono dentro delle caselle predisegnate sul foglio. La stampa in modalità carattere si caratterizza per il basso impiego di consumabili (nastri o cartucce) ma per un alto costo della modulistica che deve essere predisposta tipograficamente. Ad ogni variazione della modulistica bisogna inoltre buttare i moduli già stampati e farne preparare di nuovi. Alcune procedure di MARTINA prevedono la stampa in modalità carattere. In particolare è possibile settare, su MARTIDOC, la stampa solo testo dei documenti. Anche il modulo query prevede la possibilità di un output solo testo. Per ogni documento di MARTIDOC per il quale si desidera l’output solo testo deve risultare predisposto un apposito SCRIPT DI STAMPA, che descriva come posizionare i dati sul foglio di stampa. Tale script sarà un file in formato testo editabile con NOTEPAD. Per le istruzioni sulla costruzione di questo script vedi il documento GUIDA A FUNZPRN. |
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List & label è un modulo integrato nei programmi applicativi e viene richiamato in seno ad essi. In questa guida faremo riferimento alle chiamate a List & label che si effettuano nell’ambito del programma query. Naturalmente l’editor per la personalizzazione dei report rimarrà lo stesso anche quando verrà richiamato nell’ambito di altre procedure. |
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La stampa con anteprima. Ogni volta che viene lanciata una stampa, vengono visualizzate in sequenza:
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Dalla finestra per la scelta delle opzioni è possibile cambiare e configurare la stampante. Inoltre si può specificare il numero di copie da produrre. Nella finestra di anteprima compare il documento come verrà stampato unitamente ad una barra delle opzioni con i seguenti controlli:
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L’editor dei report Di solito quando nelle procedure MARTINA è prevista la possibilità di modificare un report c’è un pulsante denominato EDITA REPORT che consente di modificare il report corrente di stampa. L’utente ha la possibilità di creare più varianti di uno stesso report, e di specificare al momento della stampa il nome del report che deve essere invocato. Per specificare un report alternativo a quello predefinito ci sarà un apposito campo NOME FILE REPORT. Un pulsante SFOGLIA consentirà la selezione del file. Tutti i report di un programma dovranno essere sempre posizionati nella cartella MARTINA\BIN\REPORT o più in generale CARTELLA INSTALLAZIONE\BIN\REPORT.
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Elementi dell’ambiente di editor L'utente avrà davanti:
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Gli oggetti del report Sul foglio di lavoro possono essere inseriti vari tipi di oggetti:
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Livelli Il report può essere composto a strati o livelli. Ogni oggetto inizialmente appartiene al livello base e può venire assegnato in un secondo tempo ad un altro livello tramite il comando ASSEGNA AL LIVELLO che si seleziona sul menu pop-up che compare con un click del tasto destro del mouse sull’oggetto. I livelli predefiniti sono tre:
È possibile aggiungere o modificare i livelli selezionando la voce di menù PROGETTO, DEFINIZIONE DEI PIANI oppure DEFINIZIONE DEL LIVELLO sul menù pop-up abbinato alla finestra dei livelli. Ad ogni livello è possibile assegnare un nome, un colore, una condizione di visualizzazione: se la condizione di visualizzazione è vera tutti gli oggetti appartenenti a quel livello sono visibili, altrimenti non vengono visualizzati.
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Descriviamo ora nel dettaglio un caso semplice:
Tale report sul foglio di lavoro principale presenta quattro oggetti:
Un report combit ha sempre almeno un oggetto elenco dove vengono riportati i valori contenuti nei campi di una tabella di database (o in una risposta di una query come nel ns. caso) Un caso a parte sono i report di stampa etichette. Gli altri oggetti riportano delle informazioni inviate dal programma, eventualmente prelevate da tabelle di database o frutto di altre elaborazioni. L'utente ha la possibilità di decidere con quale aspetto gli oggetti si possono manifestare, ed eventualmente fissare delle condizioni in funzione dei valori da visualizzare per dire quando un oggetto si può manifestare o meno. Illustriamo la personalizzazione degli oggetti direttamente tramite un serie di esercizi. |
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I tipi di dati gestiti
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Il meccanismo che verifica la correttezza delle formule
Mentre si scrive una formula è attivo un meccanismo che ne verifica in continuazione la correttezza. Finchè la formula non è completa oppure contiene degli errori, sotto alla sezione dove si scrive la formula compare il simbolo "!". |
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Quando la formula risulta completa e corretta (oppure non c’è nessuna formula), compare il simbolo "i". | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Un report contenete formule errate o incomplete non funzionerà. |
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Riportiamo alcuni esempi di funzioni.
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Note sulla formattazione dei numeri con Fstr$()
FStr$(3.14,"&.###") = "3,140" FStr$(3.14,"-$$$.###") = "$3,140"
FStr$(3.14,"***.###") = "**3,140"
FStr$(3.14,"$$$.###") = "$3,140" FStr$(13.14,"$$$.###") = "$13,140" FStr$(113.14,"$$$.###") = "113,140"
FStr$(-3.14,"+&.###") = "-3,140" FStr$(3.14,"+&.###") = "+3,140" FStr$(3.14,"++++&.###") = " +3,140" (La stringa ha tre spazi bianchi davanti al segno "+")
FStr$(-3.14,"-&.###") = "-3,140" FStr$(3.14,"-&.###") = "3,140" FStr$(3.14,"-----&.###") = "- 3,140" (La stringa ha tre spazi bianchi dopo il segno "-") |